Durante il terzo ciclo del percorso teatrale svolto tra il 2021 e il 2022 in una comunità psichiatrica gestita dalla cooperativa Il Margine, in Barriera di Milano, è stato realizzato “E come sempre vinse il desiderio – Tragedia in tre atti” a partire da una mia ricerca drammaturgica sulla tragedia greca.
Le voci sono di Roberto Valle, Marco Bertero, Cecile delzant. La voce che manca ma è comunque presente è quella di Giovanni Insola che ha dovuto interrompere il lavoro per ragioni personali, ma attualmente sta bene e io sono felice che un lavoro possa essere dedicato ogni tanto a una persona viva, quindi a Giovanni Insola dedico quest’opera.
Abbiamo esplorato tre testi della tragedia greca: Antigone, Edipo re e Medea. Abbiamo scoperto che un filo univa i tre testi, ovvero la necessità umana di abbandonarsi al caos, facendosi guidare dal desiderio che va a sbattere contro il thanatos. A partire da Antigone che vuole seppellire il fratello Polinice e lotta perchè il suo desiderio venga riconosciuto ma Creonte vuole affermare il proprio. Cosi come Edipo che deve gestire una epidemia e nel monologo in cui dichiara guerra all'uccisore di Laio non sa che sta parlando di sé stesso. E Medea che offre l'ultima conferma di questo desiderio divenuto cieco a tal punto da negare sé stesso per affermarsi.
Un lavoro che ha camminato sulla voce, sull'agire retorico tipico della tragedia dove abbiamo lavorato sulla monodia e sul coro, quindi sul canto.
La parte interessante del processo è stata quella di sperimentare l’essenza della parola. La principale è stata“sintomo”. Nella voce e le sue imperfezioni, abbiamo accettato la phoné, così facendo abbiamo agito sul sintomo facendolo diventare sinthomo. Il sintomo spesso è un godimento che non vorremmo. Diventando sinthomo noi acquisiamo possesso del suo senso. Possiamo così finalmente ridere, come avviene nel brano di Medea interpretato da Cecile Delzant che poggia sull’apatia del personaggio il riso, con sadica accettazione della sciagura. Mentre in Edipo c’è l’accettazione da parte di Roberto Valle, della propria voce, che diventa stupenda nel momento in cui si riposa nell’accettazione di sé stessa. O nel coro di Antigone interpretato da Marco Bertero che con la sua voce esprime perfettamente la fragilità, perfettamente collocata nel sottotesto del monologo.
Da tre anni collaboro con questa comunità psichiatrica gestita dalla cooperativa Il Margine, e con i ragazzi portiamo avanti questo lavoro che a tratti somiglia a una ginnastica della voce, nella scoperta dei risonatori e della fisiologia vocale, insieme a un lavoro di analisi del sottotesto, esplorando la memoria sensoriale ed emotiva sulla base di suggestioni, parole dette e poetizzate, nella narrazione immaginata. Un intenso lavoro è stato svolto sul coro, sulla coordinazione fra le sue parti, il ritmo, e grande attenzione al canto armonico.
Importante è stata partecipazione degli esterni alla comunità, ovvero Giovanni Insola e Cecile Delzant. Con Cecile si è creata una parte musicale e montato il disco; ancora bisogna ringraziarla per la sua professionalità, la fase di montaggio ha comportato lavoro intenso in cui insieme si è cercato di stabilire la struttura della tragedia in un bilancio esatto di suoni senza mai modificarli.
E ancora dedicare questo intero lavoro, processo e risultato, a Giovanni Insola, grande musicista, amico.
credits
released May 23, 2022
Drammaturgia di Luca Atzori su testi di Sofocle e Euripide
Con le voci di
Cecile Delzant (anche violino)
Roberto Valle
Marco Bertero
Giovanni Insola
Luca Atzori
Autore, attore, cantautore. Autore dei seguenti libri:
"Gli Aberranti" (Anankelab).
"Vangelo degli
infami" (Eretica)
"Teorema della stupidità" (Ensemble)
"Un uomo dagli occhi rotti" (Rizomi)
E l'audiolibro "Chi si addormenta da solo lenzuola da solo".
Autore dei dischi "Mama Roque de Barriera" (2019) e "Insekten" (2020) con Bikini Party
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